Una nuova solidarietà a MERCATOPOLI RESANA
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Una nuova solidarietà a MERCATOPOLI RESANA

Giovedì 09 Giugno 2011



 

La società moderna è in continua evoluzione, negli ultimi cinquant’anni si sono vissuti, a fasi alterne, periodi di grande benessere e sviluppo economico e gravi recessioni; l’economia Nazionale e Mondiale segue logiche che spesso sfuggono la comprensione della maggior parte della gente, di fatto sono le economie “virtuali” che determinano il livello di benessere cui possiamo ambire.

Guardando ad un passato recente mi accorgo di come certe forme di solidarietà tra familiari e amici e parenti siano lentamente andate scemando in nome di un nuovo conquistato benessere; allora ecco che se prima era normale scambiarsi i vestiti dei figli o usare lo stesso passeggino per uno stuolo di cuginetti quasi coetanei, ecco che d’un tratto si è iniziato a comprare solo roba nuova destinata a cessare di essere utile dopo un paio di stagioni e finire in uno scatolone nel più pieno dei ripostigli.

Di punto in bianco si è iniziato a considerare uno “status” l’acquisto di oggetti nuovi in luogo di quelli, funzionali e pressoché nuovi, che si potevano condividere.

Certo è che la disponibilità economica e le prospettive per il futuro sono condizioni che determinano dei profondi cambiamenti sociali (nel bene e nel male) ; è evidente che la ricchezza porta ad un certo egoismo ed al consumismo e che invece le difficoltà economiche spingono alla parsimonia ed alla ricerca di solidarietà.

Non voglio certo giudicare in maniera negativa la ricchezza, anzi auguro a tutti di goderne i molteplici privilegi, però non posso fare ameno di riflettere, farmi domande e trarre conclusioni.

Le domande che mi girano in testa sono :

- Si può godere di una certa ricchezza senza necessariamente diventare spreconi ?

- E’ giusto modificare il proprio stile di vita secondo le disponibilità economiche del momento o è preferibile ragionare sempre in termini di convenienza ?

- Se sono ricco e ricerco l’affare più vantaggioso rischio di sembrare “spilorcio” o “accorto” ?

Mercatopoli RESANA mi ha suggerito una chiave di lettura semplice ed evidente, sotto gli occhi di tutti; vendere o acquistare oggetti usati ed in buono stato ad un prezzo conveniente è oggettivamente vantaggioso sia per chi vende che per chi acquista, sia per chi è economicamente in difficoltà sia per chi è ricco e benestante.

Re immettere nel mercato oggetti di uso comune può diventare una nuova forma di “solidarietà”; azzardo questa affermazione perché è evidente che non si tratta di regalare o fare beneficienza, è però innegabile che così facendo si consente ad altri di usufruire di un prodotto ad un prezzo vantaggioso.